“I vini approfittano della moratoria sui dazi”, afferma il presidente di ViniPortugal

Le aziende vinicole "stanno esportando negli Stati Uniti per sfruttare la sospensione del 90% dei dazi", utilizzando così la "finestra di opportunità" offerta dalla decisione dell'amministrazione Trump di sospendere per tre mesi l'introduzione di dazi del 20% (o più) sul settore, ha affermato il presidente di ViniPortugal, Frederico Falcão, in alcune dichiarazioni rilasciate a JE. Tuttavia, come previsto dalla struttura, gli importatori nordamericani non sono disposti ad assorbire la tariffa del 10%, rimasta in vigore nonostante la sospensione. "Alcuni accettano di incorporare metà della tariffa, ma sono davvero pochi; la regola è che vogliono che la tariffa sia pagata dagli esportatori", ha affermato.

La posizione degli importatori rafforza l'idea che i consumatori statunitensi abbiano difficoltà a pagare quando gli importatori trasferiscono gli aumenti ai consumi. E rende anche chiaro che gli imprenditori prevedono un aumento dell'inflazione quando entreranno in vigore i dazi.

A tutti gli effetti, “il settore vinicolo portoghese si trova ad affrontare una grande imprevedibilità di fronte al mercato nordamericano”, poiché nessuno sa (nemmeno gli importatori dall’altra parte dell’Atlantico) quale sarà la decisione dell’amministrazione Trump quando finirà la moratoria. Le notizie da Bruxelles non sono buone: il Commissario europeo per il commercio, il ceco Maros Sefcovic, ha riferito ai vari settori incontrati che la posizione dei negoziatori nordamericani è convinta (o almeno così dicono) che l'Unione europea abbia sfruttato indebitamente il mercato nordamericano. In altre parole, la loro posizione è attualmente contraria alla proposta dell’Unione (zero-zero).

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